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Articles by David C. McCasland

Il fondo

C. S. Lewis e suo fratello maggiore, Warren (Warnie), affrontarono diversi semestri a Wynyard, un collegio inglese maschile. Il preside era un uomo crudele che rendeva la vita insopportabile a tutti. Decadi dopo, Warnie scrisse con sobrio e sagace umorismo: “Adesso ho sessantaquattro anni e qualcosa, e non ho mai dovuto affrontare una situazione in cui non avessi la consolazione che, in ogni caso, non potesse essere peggio che ai tempi di Wynyard”. Molti di noi possono ricordare simili periodi neri e difficili della nostra vita ed essere grati che oggi stiamo molto meglio di allora.

Vincere il premio più importante

In ogni campo della vita, un premio è sinonimo di riconoscimento e successo. Una medaglia d’oro olimpica, un Grammy, un Premio accademico, un Premio Nobel: sono solo alcuni dei premi più prestigiosi. Eppure esiste un premio ben più importante, che tutti noi possiamo ottenere.

Portare i nostri amici a Gesù

Durante la mia infanzia, una delle malattie più temute era la poliomielite, spesso chiamata “paralisi infantile”, perché colpiva soprattutto i bambini. Prima che fosse scoperto un vaccino a metà degli anni ’50, negli Stati Uniti circa 20,000 persone l’anno erano colpite dalla poliomielite e un migliaio moriva.

Su cosa mi concentro?

All’inizio del mese di Settembre del 2011, un incendio boschivo distrusse 600 case intorno e dentro la città di Bastrop, nel centro del Texas. Un paio di settimane dopo, sul giornale Austin American-Statesman, comparve un articolo dal titolo: “Quelli che hanno perso di più, si concentrano ciò che non hanno perso”. L’articolo descriveva come la comunità avesse dato dimostrazione di solidarietà, e chi aveva perso tutto affermava che i vicini, gli amici e la comunità (che tanto avevano aiutato) valevano più di tutto ciò che essi avevano perso.

La direzione di Dio

Un secolo fa, il 41enne Oswald Chambers arrivò in Egitto per servire come cappellano YMCA tra le truppe del Commonwealth britannico, durante la Prima Guerra Mondiale. Era stato assegnato al campo di Zeitoun, sei miglia a nord del Cairo. Durante la sua prima notte lì, il 27 Ottobre 1915, Chambers annotò nel suo diario: “Questa [zona] è un vero deserto. Sono in mezzo alle truppe ed è una gloriosa opportunità per [questi] uomini. Tutto è immensamente diverso da tutto ciò che mi è familiare e resto in attesa, curioso di conoscere ciò che Dio sta pianificando e compirà”.

I secondi contano

All’età di 59 anni, il mio amico Bob Boardman ha scritto: “Se i 70 anni di lunghezza di una vita media fossero concentrati in una giornata di 24 ore, per me sarebbero adesso le 8:30 di sera . . . Il tempo scivola via in fretta”.

Donalo

Molte associazioni caritatevoli che aiutano le persone bisognose dipendono economicamente dalla donazione di vestiti non più usati e oggetti di uso domestico donati da chi ha molto più del necessario. Ed è giusto dare via ciò che non utilizziamo più, in modo che altri possano beneficiarne. Ma spesso siamo riluttati a condividere cose di valore che usiamo ogni giorno.

Amici delle 2 di notte

Un amico mi ha raccontato di un gruppo di persone che condividono un forte legame di fede in Cristo. Una di loro, una donna di 93 anni, ha detto: “So che posso chiamare ciascuno di voi alle 2 di notte, e non devo neppure scusarmi per l’ora, se penso di avere bisogno di un qualsiasi aiuto”. Che il bisogno sia la preghiera, un aiuto pratico o qualcuno che ti stia accanto in un momento difficile, questi amici sono impegnati l’uno per l’altro senza condizioni.

Continua . . .

Essendo cresciuto negli anni ’50, andavo spesso al cinema di sabato sera. Oltre ai cartoni e ai film, c’era una serie d’avventura che finiva sempre con l’eroe o l’eroina che doveva affrontare una situazione impossibile. Sembrava non ci fosse via d’uscita, ma ogni episodio si concludeva con la parola “Continua . . .”